L’Unione Europea compie un passo decisivo per trasformare l’intelligenza artificiale in un motore concreto di crescita e innovazione. Con il lancio delle strategie “Apply AI” e “AI in Science”, presentate oggi dalla vicepresidente della Commissione Henna Virkkunen, Bruxelles punta a rafforzare la competitività industriale e scientifica del continente, mobilitando un miliardo di euro di risorse pubbliche e private e aprendo una nuova fase di collaborazione tra imprese, ricerca e istituzioni.
Apply AI: integrare l’IA nei settori strategici
La prima strategia, Apply AI, è pensata per accelerare l’adozione dell’intelligenza artificiale nei settori considerati strategici per l’Unione: sanità, energia, mobilità, manifattura, edilizia, agroalimentare, difesa, comunicazioni e cultura. L’obiettivo è rendere l’IA una componente naturale dei processi produttivi e dei servizi pubblici, aumentando la produttività e migliorando l’efficienza.
Virkkunen ha spiegato che “l’intelligenza artificiale può rappresentare per le imprese europee un salto in avanti in termini di produttività, costi e innovazione, e per la pubblica amministrazione uno strumento per offrire servizi migliori ai cittadini e per assumere decisioni strategiche basate sui dati”.
Il piano prevede la creazione di centri di screening avanzati basati su IA per la sanità, il sostegno allo sviluppo di modelli “agentici” personalizzati per l’industria e una rete di poli di sperimentazione dedicati alle piccole e medie imprese. Le misure intendono collegare infrastrutture, dati e piattaforme di testing, ma anche rafforzare la forza lavoro europea, formando nuove competenze digitali e favorendo l’uso di soluzioni open source.
AI in Science: una nuova infrastruttura per la ricerca
Accanto al versante industriale, la Commissione ha presentato AI in Science, una strategia parallela che mira a integrare l’intelligenza artificiale nei processi di ricerca e innovazione. Il progetto, coordinato dal Joint Research Centre (JRC), prevede la creazione di un AI Evaluation Hub per valutare modelli e applicazioni di IA nella ricerca scientifica e l’avvio dell’iniziativa RAISE (Resource for AI Science in Europe), pensata per mettere in rete università, enti pubblici e laboratori.
L’obiettivo è sviluppare un approccio europeo all’intelligenza artificiale applicata alla scienza, garantendo interoperabilità, accesso ai dati e infrastrutture comuni di calcolo. In questo modo, la Commissione intende potenziare la capacità europea di generare innovazione scientifica indipendente, evitando la frammentazione che finora ha limitato la competitività dei centri di ricerca.
Un piano per la sovranità tecnologica europea
Le due strategie rappresentano un tassello chiave nella costruzione della sovranità tecnologica europea. Se l’AI Act ha fissato il quadro normativo per un’intelligenza artificiale sicura e affidabile, “Apply AI” e “AI in Science” traducono quella visione in politiche operative, capaci di portare l’IA dentro fabbriche, ospedali, università e pubbliche amministrazioni.
Nel 2024 solo il 13% delle imprese europee utilizzava in modo strutturato strumenti di intelligenza artificiale. L’obiettivo di Bruxelles è arrivare al 75% entro il 2030, riducendo la dipendenza da tecnologie statunitensi e cinesi e rafforzando la filiera europea. Per farlo, la Commissione punta a creare un ecosistema in cui regolazione, innovazione e formazione procedano insieme.
L’Europa, insomma, vuole passare dall’essere “il continente che regola” a quello che produce e adotta intelligenza artificiale. Una sfida che non si gioca solo sul piano tecnologico, ma anche su quello culturale e politico.