La sesta edizione della AI Week ha sancito la maturità di un evento che, in pochi anni, è passato da iniziativa online locale a punto di riferimento internazionale per il mondo dell’intelligenza artificiale applicata alle imprese. Dopo le edizioni digitali e il debutto fisico a Rimini, il 2025 ha visto Milano accogliere l’AI Week nei padiglioni di Rho Fiera, confermandola come il principale hub italiano per il dialogo tra tecnologia e business.
Numeri da record: partecipazione e internazionalizzazione
I numeri parlano chiaro. In due giorni, AI Week ha registrato 17.513 partecipanti fisici, con una quota del 25% di visitatori internazionali provenienti da Svizzera, Germania, Francia, Romania, Regno Unito e Stati Uniti. La componente italiana ha visto una forte rappresentanza della Lombardia (60%), seguita da Lazio, Puglia ed Emilia-Romagna.
Sul fronte espositivo, l’evento ha raccolto 200 espositori e partner, di cui l’85% italiani, con la partecipazione di aziende e startup di USA, UK, Francia e Israele. Il programma ha coinvolto 500 speaker e 20 startup emergenti all’interno dell’AI Startup Summit.
Formazione, networking e concretezza: il cuore dell’AI Week
La forza della AI Week 2025 è stata la capacità di coniugare visione e applicazione. Le sessioni formative, distribuite in diversi spazi del salone, hanno attirato una partecipazione costante, segno di una domanda reale di conoscenza e competenze. Non si è trattato di un evento “da vetrina”, ma di un luogo in cui il confronto su casi d’uso, modelli operativi e impatti concreti è stato protagonista.
L’Innovation Hub, realizzato con il supporto di Compagnia delle Opere, ha messo in rete imprese, startup e centri di ricerca, favorendo lo scouting tecnologico e il networking tra operatori del settore.
L’Agenda per l’Ai nelle imprese italiane
Uno degli appuntamenti chiave della manifestazione è stata la presentazione della Agenda per l’Intelligenza Artificiale nelle imprese italiane, un documento strategico nato dalla collaborazione tra Fabbrica per l’Eccellenza, Compagnia delle Opere e Università di Bergamo.
L’Agenda ha proposto un modello di adozione dell’AI che parte dalla cultura d’impresa, ponendo attenzione alle specificità delle PMI italiane. Tra le priorità emerse: mappare l’uso spontaneo dell’AI nelle aziende, ripensare la formazione integrando competenze tecniche e soft skills, costruire reti tra imprese e università e guidare l’innovazione con uno scopo valoriale condiviso.
I grandi temi: AI Act, private AI e la sfida culturale
Sul palco principale, i dibattiti hanno affrontato temi cruciali per il futuro dell’AI in Europa. Alec Ross, ex consigliere per l’innovazione di Obama, ha criticato l’AI Act europeo, definendolo un freno allo sviluppo e alla competitività. Di visione opposta Brando Benifei, europarlamentare relatore del regolamento, che ha difeso la necessità di regole trasparenti per costruire fiducia e sostenere le imprese nella compliance.
Un’altra tendenza emersa tra gli espositori è stata la Private AI: soluzioni sviluppate per mantenere il controllo dei dati sensibili all’interno delle infrastrutture aziendali, senza dipendere da cloud esterni. Un’esigenza sempre più pressante per settori regolati come sanità, finanza e pubblica amministrazione.
Applicazioni concrete e casi d’uso italiani
L’AI Week ha dato ampio spazio alla presentazione di casi concreti di applicazione dell’intelligenza artificiale. Antonio D’Ortenzio di AWS ha mostrato esempi di AI generativa utilizzata per rendere accessibili i documenti pubblici, ottimizzare processi farmaceutici e monitorare l’ambiente con dati satellitari (come nel caso della startup napoletana Latitudo 40).
Brian Solis di ServiceNow ha sottolineato come la vera sfida non sia adottare l’AI in sé, ma trasformarla da iniziativa secondaria a leva strategica centrale nei modelli aziendali.
Pubblica Amministrazione e Sanità: AI per la modernizzazione
La AI Week ha coinvolto anche il settore pubblico. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha evidenziato come l’AI possa essere una leva per semplificare i processi e attrarre giovani talenti, di fronte alla prospettiva di un ricambio generazionale di un milione di posti nei prossimi sei anni.
Nel settore sanitario, Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, ha descritto il Servizio Sanitario Nazionale come una “palestra di innovazione”, richiamando la necessità di governare il cambiamento tecnologico con metodo e visione strategica.
Milano capitale dell’AI applicata
Il bilancio della AI Week 2025 è positivo non solo nei numeri, ma nella qualità del confronto e nella concretezza delle proposte. L’evento ha dimostrato che in Italia esiste una filiera dell’AI viva, composta da imprese, startup, università e istituzioni capaci di fare rete.
Il messaggio finale è chiaro: il futuro dell’AI non si decide solo nei laboratori, ma nelle imprese, nei territori e nella capacità di trasformare la tecnologia in valore reale per le persone.