Il percorso verso la sanità digitale è ormai inarrestabile, un percorso destinato a cambiare profondamente il panorama delle cure mediche. L’Ocse ha recentemente diffuso un report che non lascia spazio a dubbi: con l’emergere di soluzioni tecnologiche innovative, come le terapie digitali e i dispositivi medici intelligenti, diventa indispensabile per gli operatori di settore sviluppare metodi di valutazione delle tecnologie sanitari che si adattino a queste nuove frontiere. E’ evidente che occorre sostenere l’evoluzione tecnologica senza compromettere la sicurezza dei pazienti e la sostenibilità dei sistemi sanitari.
I dati Ocse
L’Ocse ha messo in luce uno dei principali ostacoli nell’adozione delle tecnologie digitali: l’assenza di una tassonomia condivisa. La velocità con cui si sviluppano le innovazioni e l’introduzione di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale rendono complesso il compito di valutare efficacemente l’efficacia e il rapporto costo-beneficio delle tecnologie. Paesi come Francia, Germania, Regno Unito e Corea del Sud stanno affrontando questa sfida con modelli diversi, ma sempre orientati a garantire una rapida integrazione delle tecnologie digitali nei sistemi sanitari nazionali.
Ma la trasformazione digitale è anche speranza per arrivare a creare nuovi modelli di cura, come recentemente sottolineato anche da Loreto Gesualdo, presidente della FISM, in particolare per i pazienti affetti da malattie croniche e rare. Le tecnologie digitali, secondo Gesualdo, sono la chiave per ridurre i costi elevati e garantire trattamenti più tempestivi ed efficaci. “Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica,” ha dichiarato, sottolineando come la digitalizzazione possa eliminare i cosiddetti “viaggi della speranza”, cioè quei percorsi frustranti e lunghi per i pazienti in cerca di cure.
Cure per le malattie complesse
Anche nel campo delle malattie complesse, come le patologie oncologiche e neurologiche, l’intelligenza artificiale sta cambiando il modo in cui vengono condotte le diagnosi, migliorando non solo la qualità dei trattamenti, ma anche la personalizzazione delle terapie.
In questo contesto, Sied IT vuole essere protagonista del cambiamento e accompagnare le imprese e le istituzioni sanitarie che operano nel settore verso una trasformazione digitale che potenzi l’efficienza operativa e la sostenibilità dei modelli di cura e gestione del sistema, anche nel settore sanitario.
La sfida del Ceo Azzarà

Il CEO di Sied, Beniamino Azzarà ha commentato: “L’intelligenza artificiale e il cloud computing non sono solo il futuro della sanità, sono già il presente del settore. Questi strumenti non solo riducono il divario tecnologico tra le regioni, ma rendono accessibili e sostenibili le cure per tutti rendendole uniformi e contribuendo per questa via a ridurre l’inaccettabile fenomeno della migrazione sanitaria. È essenziale che il sistema sanitario italiano si evolva, adattandosi alle innovazioni digitali per garantire a ogni paziente un servizio di qualità, senza compromessi sulla sicurezza e l’efficacia delle cure”.
Sied IT all’AI Week di Milano
Il quadro delineato dall’OCSE è chiaro: il futuro della sanità dipenderà dalla capacità di integrare innovazioni tecnologiche in modo sicuro ed efficace. La sfida sarà quella di adottare un approccio flessibile e collaborativo nell’HTA, capace di adattarsi rapidamente all’evoluzione dei software e delle soluzioni digitali. Sied IT, lavora quotidianamente e fin dalla sua fondazione per guidare il cambiamento, al fianco delle aziende e delle istituzioni sanitarie, e sarà presente all’AI Week di Milano che si svolgerà il 13 e il 14 maggio, durante la quale saranno diversi gli appuntamenti dedicati alla sanità e al futuro delle cure.