Scotland Yard sceglie l’AI: meno agenti, più riconoscimento facciale a Londra

La polizia della capitale britannica cambia volto. Meno uomini in strada, più tecnologia per tenere sotto controllo la città. Ma questa scelta solleva dubbi su privacy e diritti civili.

Meno agenti, più telecamere

Negli ultimi 15 anni il numero di agenti a Londra è diminuito. Oggi ci sono solo 310 poliziotti ogni 100.000 abitanti, contro i 342 del 2010.
Per colmare il vuoto, Scotland Yard punta sul riconoscimento facciale in tempo reale.

Le operazioni passeranno da 4 a 10 a settimana. Le telecamere riprendono i volti nelle strade più a rischio e li confrontano con le liste dei ricercati. Il sistema ha già permesso oltre 1.000 arresti, 773 dei quali hanno portato a incriminazioni o ammonizioni.

Per compensare la riduzione delle pattuglie, alcuni agenti saranno spostati nei quartieri più problematici, come Brixton e Spitalfields. L’obiettivo è presidiare meglio le zone colpite da furti e violenze.

L’intelligenza artificiale arriva anche nelle carceri

Non solo strade. Il governo laburista vuole portare l’IA anche nelle prigioni.
Algoritmi analizzeranno fattori come età, precedenti penali, consumo di droghe e comportamenti registrati in cella. In questo modo sarà possibile prevedere episodi di violenza, prevenire rivolte ed evitare evasioni.

Un’altra applicazione riguarda i telefoni sequestrati ai detenuti: l’analisi del linguaggio potrà intercettare piani di traffico di droga o fughe in preparazione.

Crescono i dubbi sulla privacy

Le associazioni per i diritti civili lanciano l’allarme. Tra il 2022 e il 2024 quasi 1,9 milioni di volti sono stati scansionati dal sistema LFR, senza regole chiare sulla gestione dei dati.
Liberty, una delle principali organizzazioni britanniche, parla di “estrema preoccupazione”: il rischio è perdere il diritto all’anonimato negli spazi pubblici e subire controlli di massa poco trasparenti.

Anche nelle carceri gli algoritmi sollevano problemi. Potrebbero introdurre discriminazioni verso alcuni gruppi di detenuti e influenzare decisioni che riguardano la libertà personale senza garanzie di revisione indipendente.

Sicurezza o sorveglianza?

Londra entra in un’era di sicurezza sempre più automatizzata. Ma la domanda resta: quanto siamo disposti a sacrificare la privacy per avere più efficienza nelle strade e nelle carceri?
La tecnologia può aiutare, ma senza regole chiare rischia di trasformarsi in uno strumento di controllo opaco, con conseguenze difficili da fermare in futuro.