Tech EU: dalla BEI un piano da 70 miliardi per rafforzare il ruolo dell’Europa nella tecnologia globale

Un programma senza precedenti per l’Europa del futuro

L’Europa rilancia la sua ambizione tecnologica con Tech EU, il più grande programma mai lanciato dalla Banca Europea per gli Investimenti. Ad annunciarlo è Nadia Calviño, presidente della BEI, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il piano, spiega, mira a mobilitare 70 miliardi di euro entro il 2027, con la prospettiva di attirare fino a 250 miliardi di investimenti complessivi da parte di attori pubblici e privati.

L’intervento non sarà generico: Tech EU si concentrerà su settori strategici che la BEI ritiene decisivi per la competitività e l’autonomia industriale europea. In cima alla lista compaiono l’intelligenza artificiale, i semiconduttori, le tecnologie medicali, lo sviluppo di competenze digitali avanzate e la gestione delle materie prime critiche. Una strategia selettiva, che riflette la volontà di incidere sulle leve fondamentali dell’innovazione nel pieno della transizione digitale globale.

L’Europa di fronte a un nuovo ordine mondiale

Nel suo intervento, Calviño allarga lo sguardo oltre la dimensione economica, sottolineando il significato geopolitico dell’iniziativa. “Il mondo di prima non tornerà”, afferma con lucidità. “Stiamo andando verso un nuovo mondo, un ordine internazionale diverso”. Negli ultimi ottant’anni – spiega – l’Europa ha beneficiato dei cosiddetti “dividendi della pace”, una stabilità garantita da un ordine multilaterale che ha permesso la crescita di economie aperte, il libero commercio, la cooperazione internazionale e lo sviluppo di istituzioni comuni.

Tutti questi elementi sono stati coerenti, aggiunge, con il progetto europeo: uno spazio fondato sulla pace, sulla condivisione di regole e sulla fiducia reciproca. Tuttavia, l’attuale fase storica sta rapidamente modificando questi equilibri. Per Calviño, è quindi “fondamentale avere un’Europa forte che possa influenzare” la nascita del nuovo ordine globale, anziché subirla passivamente.

Un faro di chiarezza in un mondo incerto

L’ambizione di Tech EU non è soltanto industriale. La presidente della BEI individua nella tecnologia uno strumento essenziale per rafforzare il ruolo dell’Europa come punto di riferimento internazionale. In un momento segnato da instabilità, frammentazione e competizione strategica, l’Unione Europea può rappresentare un faro di chiarezza e stabilità, capace di ispirare fiducia e leadership attraverso regole certe, trasparenza e capacità di visione.

Secondo Calviño, è proprio l’investimento in settori chiave come l’AI e i semiconduttori che permetterà all’Europa di restare competitiva e autonoma, rafforzando il proprio peso nello scenario globale. La corsa all’innovazione, oggi più che mai, si intreccia con le grandi sfide politiche e strategiche del nostro tempo: la sicurezza economica, la resilienza industriale, la gestione delle catene del valore, l’impatto sociale delle tecnologie emergenti.

La tecnologia come motore della sovranità europea

Tech EU nasce dunque da una visione integrata: la tecnologia come asse centrale per costruire una nuova sovranità europea, non solo economica ma anche politica e culturale. Attraverso il sostegno mirato a innovazione e competenze, il piano vuole rendere l’Europa meno dipendente da altri blocchi economici, più reattiva di fronte alle crisi e più capace di guidare le trasformazioni globali secondo i propri valori democratici.

La BEI si conferma in questo scenario come attore chiave per l’integrazione tra finanza pubblica, mercato e innovazione, contribuendo in modo attivo alla definizione di una nuova agenda europea. Un’agenda che non si limita a reagire, ma vuole costruire: un futuro dove l’Europa sia protagonista, non spettatrice, della rivoluzione tecnologica in atto.