Zuckerberg accelera sull’AGI: Meta vuole creare una super intelligenza artificiale

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Meta alza il tiro nella corsa globale all’intelligenza artificiale. Secondo un’esclusiva pubblicata da Bloomberg, il Ceo Mark Zuckerberg sta guidando in prima persona un progetto ambizioso: costruire una “super intelligenza artificiale” capace di avvicinarsi all’AGI (Artificial General Intelligence), ovvero una forma di intelligenza artificiale dotata di capacità cognitive simili – o superiori – a quelle umane.

Un team d’élite per la super intelligenza

Zuckerberg avrebbe già avviato la selezione di un team altamente qualificato, incontrando direttamente ricercatori e ingegneri nelle sue proprietà in California, tra Lake Tahoe e Palo Alto. L’obiettivo è assumere almeno 50 esperti per dare vita a un nuovo “gruppo superintelligenza” all’interno dell’azienda, con una sede operativa vicina all’attuale quartier generale di Menlo Park.

Il CEO di Meta sta seguendo il progetto nei minimi dettagli, arrivando a riorganizzare fisicamente gli spazi nei suoi uffici affinché il nuovo team lavori a stretto contatto con lui. A quanto risulta, la maggior parte dei finanziamenti arriverà dai ricavi pubblicitari dell’azienda, anche se ci sarebbero già potenziali investitori pronti a sostenere il progetto.

Perché Meta punta tutto sull’AGI

Dietro questa accelerazione c’è una chiara esigenza: restare competitivi in un settore dominato da player come OpenAI, Google, Apple e Anthropic. Nonostante i progressi compiuti, Meta fatica a imporsi come leader nel campo dell’AI. Il recente lancio di Llama 4, il nuovo modello linguistico sviluppato internamente, non ha ottenuto i risultati sperati, lasciando spazio a una certa frustrazione da parte del top management.

Zuckerberg sembra determinato a invertire la rotta: non solo vuole colmare il gap tecnologico, ma punta addirittura a superare i competitor sviluppando per primo una vera intelligenza artificiale generale. Un traguardo che potrebbe rivoluzionare l’intera gamma di prodotti Meta, dall’assistente virtuale alle funzionalità AI integrate negli occhiali smart Ray-Ban.

Investimenti strategici e alleanze

Parallelamente, Meta sta investendo ingenti somme – si parla di oltre 10 miliardi di dollari – in Scale AI, una startup specializzata nell’etichettatura dei dati, attività cruciale per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Anche il fondatore di Scale AI, Alexandr Wang, dovrebbe entrare nel nuovo team una volta chiuso il round di finanziamento.

Questo investimento si inserisce in una strategia ben più ampia: dotarsi non solo dei migliori cervelli del settore, ma anche degli strumenti e delle infrastrutture necessari per sviluppare un’AI avanzata, scalabile e capace di apprendere in modo autonomo.

La sfida dell’AGI è appena iniziata

La visione di Zuckerberg è chiara: l’intelligenza artificiale sarà il motore della prossima generazione di prodotti e servizi. E Meta, per non restare indietro, deve fare un salto qualitativo. La sfida dell’AGI non è più solo una questione di ricerca, ma di sopravvivenza industriale e leadership tecnologica.

Per ora, dall’azienda non arrivano né conferme né smentite ufficiali. Ma se anche solo metà di quanto trapelato dovesse diventare realtà, ci troveremmo davanti a uno dei progetti più ambiziosi dell’intera storia dell’AI.