Il celebre produttore Timbaland ha annunciato una nuova iniziativa che promette di far discutere: si chiama Stage Zero ed è una etichetta discografica dedicata esclusivamente ad artisti creati con l’intelligenza artificiale. Il primo progetto a vedere la luce è TaTa, una cantante virtuale che inaugura un nuovo genere musicale definito A-Pop o Artificial Pop.
Che cos’è Stage Zero?
Stage Zero nasce dalla collaborazione tra Timbaland, il produttore cinematografico Rocky Mudaliar e Zayd Portillo, esperto di strategie musicali AI. Il progetto si appoggia a Suno, piattaforma specializzata nella generazione di musica e voce sintetica a partire da semplici prompt testuali. L’obiettivo è chiaro: sperimentare una nuova forma di creatività ibrida tra uomo e macchina, capace di dare vita a personalità musicali autonome e innovative.
TaTa: l’artista AI che evolve nel tempo
TaTa non è un semplice avatar digitale o un progetto promozionale: è concepita come una popstar digitale in continua evoluzione, con una voce generata da IA e una narrazione costruita tramite testi umani. Il flusso creativo prevede che Timbaland realizzi delle demo vocali tradizionali, poi elaborate tramite Suno per sintetizzare la voce e lo stile dell’artista. Secondo Timbaland, i tempi di produzione passano da tre mesi a due giorni, consentendo una rapidità e una flessibilità impensabili nella produzione musicale tradizionale.
L’A‑Pop: il pop nato dal codice
Il genere A‑Pop punta a superare la cosiddetta “musica piatta” criticata da Timbaland, offrendo produzioni iper-ottimizzate, veloci e coerenti, pensate per un consumo digitale veloce e globalizzato. L’artista, in questo caso, non è solo una cantante ma un sistema narrativo, con un’identità visiva, una personalità social e la possibilità di essere personalizzata su più piattaforme.
Critiche ed etica
Il progetto ha suscitato polemiche, soprattutto per l’estetica di TaTa, descritta come un’artista asiatica, portando alcuni a parlare di appropriazione culturale. Altri interrogativi riguardano la legittimità legale dell’uso dell’intelligenza artificiale per generare musica che potrebbe replicare contenuti protetti da copyright. Alcuni produttori hanno definito il progetto “una mancanza di rispetto verso la creatività reale e artigianale”.
Cosa aspettarsi da Stage Zero
La label ha piani ambiziosi: dai contenuti video generati con IA alla costruzione di una presenza social credibile per TaTa, fino a collaborazioni con brand e media. Sebbene non sia ancora stato diffuso un brano ufficiale, Stage Zero si presenta come una piattaforma scalabile, aperta a più artisti virtuali nel prossimo futuro.
AI e industria musicale: una trasformazione strutturale
L’arrivo di un’artista come TaTa segna un punto di svolta per il settore musicale, non tanto per l’estetica o la provocazione culturale, quanto per le implicazioni tecniche e legali che porta con sé.
Dal punto di vista produttivo, l’intelligenza artificiale come quella di Suno permette una drastica riduzione dei tempi e dei costi: un workflow che unisce demo umane, generazione vocale automatica e rifinitura testuale consente di pubblicare contenuti in pochi giorni, con una coerenza stilistica replicabile grazie a strumenti come Personas. Questo apre scenari di scalabilità industriale nella creazione musicale, mai visti prima.
Sul piano giuridico, il tema è più complesso. I modelli generativi apprendono da database che includono opere protette da copyright, senza che i titolari dei diritti abbiano dato il consenso. Questo rende le produzioni AI potenzialmente vulnerabili a contestazioni legali, soprattutto se imitano stili vocali o melodici riconoscibili.
Anche la gestione dei diritti sull’artista AI è una questione aperta: chi è il detentore della proprietà intellettuale di un’identità virtuale come TaTa? Il produttore? L’azienda tech? Entrambi? E cosa accade in caso di controversie legate alla sua immagine o al contenuto delle sue canzoni?
L’introduzione dell’A‑Pop non è solo l’esordio di un nuovo genere, ma l’inizio di un ripensamento strutturale dell’intera filiera creativa, legale e distributiva della musica.